sabato 9 gennaio 2016

Grecità al singolare femminile. Perchè nasce La Donna e il Mostro nel Mito.

di Francesca Aurelio

Sono una donna. Non conta l'età. Non conta dove e perchè sono. Conta solo che io sia. Ho sempre creduto che la forma più sincera dell'essere umano sia quella che egli ama. Amare è non soltanto essere se stessi, ma è soprattutto essere la parte migliore di sè e sentirsi a proprio agio, mentre essa splende. Mi sono chiesta, molte volte, in quale luogo e in quale forma splendesse la parte migliore di me e, soprattutto, in quale luogo di me io mi senta a mio agio. La risposta è sempre stata limpida: la mitologia, la letteratura, l'arte greche. Tutto quello che io chiamo Grecità al singolare femminile. E' lì che mi cerco, nei frammenti, nelle varianti, nella colpa, nella redenzione, nella stirpe, nella radice e nella purificazione, nel canto e nel pianto, nella culla e nella tomba, nel canto nuziale e nell'esecuzione del capro. Tutto ciò che siamo è fermato, per sempre, nelle istantanee irresistibili del mito. 
Questa fantasmagoria ho voluto chiamarla La Donna e il Mostro perchè sono le fascinazioni più irresistibili del creato. E dalla donna e dal mostro farneticheremo sull'uomo. 

Non ho pretese di insegnamento, il mio scopo è imparare. Se qualcosa di pedagogico c'è in quest'idea è assai "terra terra": il fiore della gioventù ginnasiale potrà avere qui un luogo nel quale scorazzare tra una Clitennestra arrabbiata e una Medea ferita, tra un Achille che piange e un Odisseo che fugge via.
Semplicemente. Per innamorarsi. Chè per l'amore c'è tempo.

Buon viaggio!

8 commenti:

  1. ti leggerò con curiosità.
    buon lavoro..

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  2. Che bello! L'ho salvato tra i preferiti, poterti leggere non soltanto nei commenti di Ricky, è il primo regalo di questo 2016, che bello, che bello e che bello! Sai che sono sempre un po' esagerata, penso l'avrai notato :-)

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    1. Ciao, Giovanna. Scrivo essenzialmente ciò che mi ispira Ricky, come diceva Dante? "Ciò che amor m'ispira noto e quel ch'ei ditta dentro vo significando". E' Riccardo la mia Musa. :-)
      Un abbraccio. E grazie molte.

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    2. Sei bravissima a scrivere, anche se non sempre capisco tutto, i miti erano anche la mia passione da piccola, ricordo che avevo un'enciclopedia e avevo letto tutta la sezione "Miti e leggende di ogni popolo", ma è passato tanto tempo e a volte adesso faccio confusione. Se vieni a Napoli me lo fai sapere? Mi farebbe piacere conoscerti, ciao Medea :-)

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  3. Comunque su Riccardo ti capisco, lui è realmente stupendo, e non riesco a spiegare perché, non è solo perché lo considero bellissimo sul serio e neanche la sua eccezionale gentilezza e il suo indiscutibile talento, c'è qualcosa in più che non riesco a definire perché è inafferrabile come il vento, ma ha qualcosa a che vedere con le sue palpebre al di là della maschera bianca e con le sue mani così grandi e forti e allo stesso tempo indifese e tenere.

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